lunedì 11 gennaio 2016

L’artista portoghese Bordalo II per la prima volta a Roma con una delle sue speciali creature

 
 
FORGOTTEN  
 
L’ARTE URBANA RENDE OMAGGIO ALLA STAZIONE  
DI SAN PIETRO DI ROMA 

 
L’artista portoghese Bordalo II per la prima volta a Roma con una delle sue speciali creature 

 
Dal 18 gennaio l’artista Bordalo II sarà a Roma per circa una settimana per realizzare una delle sue speciali creature con materiali di scarto. Biciclette rotte, pezzi di auto, pneumatici e colori serviranno infatti per realizzare la sua opera. Il luogo scelto dallo scultore sarà la stazione San Pietro che, con i suoi 253 treni al giorno è  la stazione dalla quale parte la linea ferroviaria  internazionale più corta del mondo – la San Pietro – Città del Vaticano - che collega “l’Italia con lo Stato del Vaticano”.  
L’intervento presso la Stazione San Pietro, di proprietà di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS), racconta della profonda metamorfosi delle aree urbane: le principali stazioni di accesso alla città di Roma, costruite all’inizio del XX secolo, sono diventate centralissime a seguito della fisiologica espansione della metropoli e sono attualmente utilizzate per il trasporto pubblico locale ed extra-urbano registrando picchi di affluenza incredibilmente alti. Forgotten decide di affrontare la tematica delle stazioni del trasporto metropolitano di superficie per rimarcarne non solo l’importanza storica, ma anche le potenzialità future in quanto valida alternativa al trasporto pubblico di gomma. 
Nei pressi dell’ingresso della stazione, lo scultore irriverente Bordalo II trasformerà i rifiuti urbani in un grande bassorilievo e darà corpo ad uno dei suoi animali dai colori vivaci e impattanti che fungono da monito verso un destino che rischia di essere loro avverso, minacciati da una realtà urbana sempre più ingombrante.  
Le sue opere costituiscono quasi sempre una critica alla società consumista che non riesce a vedere la bellezza che può scaturire anche dai rifiuti che essa stessa produce. 
Le sue creature sono state avvistate in città della Francia, della Germania, della Polonia, del Regno Unito, della Norvegia, dell’Azerbaijan e degli Stai Uniti, oltre che su quasi tutto il territorio del Portogallo. A Roma realizzerà la sua prima opera per Forgotten. 
In occasione della presentazione dell’opera alla città, domenica 24 gennaio saranno organizzate passeggiate alla scoperta delle curiosità legate all’area dell’intervento e alla tematica affrontata dall’artista (maggiori dettagli nel prossimo comunicato). La giornata, sarà l’occasione per presentare le serigrafie degli artisti che hanno deciso di aderire al progetto, nonché di portare avanti la campagna di fundraising per finanziare il prossimo intervento. 
Per questo intervento Forgotten è affiancata, come partner culturale, dall’Associazione Rovescio, organizzazione no profit che si occupa della promozione e diffusione dell’arte urbana, con un focus sul territorio di Roma.  
Forgotten è un progetto urbano che mira a porre in luce alcuni edifici della città di Roma che negli anni, a causa di fattori legati alla inevitabile espansione della città stessa, al cambiamento delle abitudini dei cittadini, sono stati in qualche modo “dimenticati” o rischiano di esserlo e prospettano un futuro piuttosto incerto.  
Il progetto vede il coinvolgimento di cinque artisti dell’arte urbana portoghese, molto apprezzata negli ultimi anni in Europa e nel Mondo, invitati per la prima volta a realizzare opere murali nella città di Roma, ciascuno con la propria personalissima tecnica. 
Questo progetto, promosso dal MACRo è patrocinato dall' Ambasciata del Portogallo, la Casa dell'Architettura di Roma, l'Assessorato al Comune di Roma e il Municipio XIII, ed è reso possibile  grazie al contributo dell' Ambasciata del Portogallo, dell' Istituto di Cultura Camões, e di una campagna pubblica di fundraising. 
La realizzazione dell'intervento è stata possibile grazie alla collaborazione del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. 
 
Technical Sponsor: Tap Portugal, Oikos, Silkprint, Hurom

Foto a cura di Paolo Darra /  Video a cura di Leonardo Meuti 

Progetto a cura di Hugo Dias e Alessandra Arpino  
 
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